Prendete Alessandra Celletti, una pianista dal tocco delicato come può esserlo un'interprete introspettiva di Satie, e rinchiudetela in una stanza con Hans Joachim Roedelius, krautrocker avanguardista con i Cluster, Eno e gli Harmonia.
Lasciate che pianoforti e tastiere dialoghino attingendo alle esperienze dei due, aggiungete un paio di momenti in cui una voce maschile prima e una femminile poi recitino testi sopra a suoni di natura e ambiente.
Chiudete gli occhi ascoltando la chiusura dell'album che va a rendere omaggio a Eno, grande spirito della musica contemporanea.
Poi leggete i titoli dei brani e avrete ogni colore che possiate desiderare.
Lasciate che pianoforti e tastiere dialoghino attingendo alle esperienze dei due, aggiungete un paio di momenti in cui una voce maschile prima e una femminile poi recitino testi sopra a suoni di natura e ambiente.
Chiudete gli occhi ascoltando la chiusura dell'album che va a rendere omaggio a Eno, grande spirito della musica contemporanea.
Poi leggete i titoli dei brani e avrete ogni colore che possiate desiderare.
Tra gli utilizzi particolari che si possano fare della buona musica, oggi ho deciso che questo album doveva essere la colonna sonora del pranzo di Natale.
Ma, più tardi, conto di riascoltarmelo con calma.
Alessandra Celletti / Hans Joachim Roedelius: "Sustanza di cose sperata" (2009)
(genere: minimalismo, ambient, colori)
Ma, più tardi, conto di riascoltarmelo con calma.
Alessandra Celletti / Hans Joachim Roedelius: "Sustanza di cose sperata" (2009)
(genere: minimalismo, ambient, colori)
Nessun commento:
Posta un commento