Oggi mi sentivo tra il melenso e il malsano quindi, considerato che qualcuno (la Paloma!) ci ha rinfacciato di essere troppo seri nei nostri argomenti, coglierei l'occasione di parlare di canzoni d'amore.
Naturalmente ne parlerò a modo mio cioè non ne parlerò direttamente ma attraverso un percorso musicale.
Partiamo dal melenso, dalla new age, dalle dita di una pianista di genere, Suzanne Ciani, che percorre sulla tastiera la velocità dell'amore ("The Velocity of Love", 1984) vista da dietro il parabrezza di un'auto in una giornata di pioggia:
Tutto bene? State ancora sognando? Allora è il momento di usare le tinte fosche lynchiane e lasciare che un po' di inquietudine aleggi a contrasto del canto sognante di Julee Cruise in "Falling" (1988), pezzo meglio noto per essere stato presente nella colonna sonora di "Twin Peaks":
Qualche piccolo brivido si fa strada? Forse è arrivato il momento di vivere una storia d'amore intensa, tanto intensa quanto malsana e tanto malsana quanto può esserlo quel diavolaccio di Nick Cave che "seduce" quella rosa selvatica di Kyle Minogue ("Where the Wild Roses Grow", 1995):
A volte mi sento un po' così, tra il melenso e il malsano, e non capisco, proprio non capisco perché tu stia scappando via (Pink Floyd: "Don't Leave Me Now / Another Brick in the Wall pt.3", 1979):
All in all it was all just bricks in the wall...
Per chiudere una citazione che -forse- non c'entra un cazzo con tutto il resto del discorso ma, scusatemi, mi sono lasciato prendere dai Pink Floyd (come succede sempre) e, mentre guardavo il video, ero in piedi a cantare l'ultima parte insieme a Waters.
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