mercoledì 13 aprile 2011

Alan Parsons, Allan Poe e Zio Tibia

1976. Un amico tira fuori un vinile: mummia grigia in un riquadro in bianco e nero su sfondo bianco. In alto la scritta "The Alan Parsons Project", in basso "Tales of Mistery and Imagination - Edgar Allan Poe" (nell'immagine una versione un po' ingiallita dal tempo).



Per un quindicenne appassionato di letteratura fantastica e Pink Floyd l'abbinata è micidiale: "Quell'Alan Parsons?" (e quanti altri ne conoscevo di nome Alan Parsons?). "Proprio lui. E l'album sta a metà tra Pink Floyd e Beatles".  E lo ascoltammo tutto d'un fiato in religioso silenzio.
Nel modo di intendere di allora "Beatles" stava ad indicare in modo generico la forma canzone ma i Pink Floyd si sentivano proprio. Beh, per forza, era QUELL'Alan Parsons, quello della colazione psichedelica, il "quinto Flyod"!.
In realtà quell'album è molto di più: un concept album fatto di rock, orchestra e segnali elettronici. Un vero e proprio album progressive, quindi, che usciva giusto nel momento in cui il prog stava decisamente declinando e dietro l'angolo stavano per arrivare il punk e la new wave.

L'ho riascoltato in questi giorni e l'album continua a mantenere la sua presa su di me, perfino nell'edizione riveduta e corretta del 1987 con le letture dei passi di Poe da parte di Orson Wells e gli assoli elettrici aggiunti da Ian Bairnson (ma, confesso, che la versione originale mi è rimasta dentro).

Ci ho ritrovato, quasi freschi come al primo ascolto, gli arrangiamenti orchestrali di Andrew Powell, i testi di Eric Woolfson che rendono degnamente i racconti di Poe (quasi quanto la versione a fumetti di Zio Tibia che mi aveva terrorizzato qualche anno prima e che, anni dopo, ho riletto mettendo come sottofondo musicale proprio quest'album), la maestria di Alan Parsons a rendere omogeneo il tutto e la voce di John Miles, quello di "Music"  (Music was my first love and it will be my last: music of the future and music of the past", praticamente un manifesto per noi giovani nel 1976 - e forse ancora ora-).

Preso dalla voglia di pubblicare un paio di pezzi su facebook, vado a scoprire su YouTube il canale di vzqk50 dove David  ha creato dei video per ogni pezzo dell'album.
E merita davvero tanto gustarseli tutti (grazie, David!) che ho pensato di proporveli nell'ordine corretto:


A Dream Within A Dream 
The Raven
The Tell-Tale Heart
The Cask Of Amontillado
(The System Of) Doctor Tarr And Professor Fether
The Fall of the House of Usher [1]
The Fall of the House of Usher [2]
To One In Paradise 



Ah! Il Project di Parsons/Powell/Woolfson è poi proseguito per altri 9 album (fino al 1987), mantenendo quasi sempre la forma concept propria del prog ma diretto di fatto verso un rock/pop molto curato e molto piacevole, tra alti e bassi come capita a tutti, ma mai più a questo livello.