tag:blogger.com,1999:blog-64226560722525615352024-02-07T22:04:21.433+01:00Rari scompensiConfusion will be our epitaph...Rari scompensihttp://www.blogger.com/profile/13982000326017442644noreply@blogger.comBlogger50125tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-23734925946455531852012-02-22T23:32:00.003+01:002012-02-23T09:23:00.306+01:00Nani, elfi, maghi e cannonau<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLjw2ObkFwMSXLDH59qi3qs-x8wFvitEYsz6ms14uwpZmuRPaR03bz4CYj3M7P1EccQhG-SF8fay5xJYrLHuWz6ResR9cf22FebNqKMq8HMS_h4w3c7MZtGFhBCHkcZoUZbNFUribjp10/s1600/nanidisulci.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLjw2ObkFwMSXLDH59qi3qs-x8wFvitEYsz6ms14uwpZmuRPaR03bz4CYj3M7P1EccQhG-SF8fay5xJYrLHuWz6ResR9cf22FebNqKMq8HMS_h4w3c7MZtGFhBCHkcZoUZbNFUribjp10/s1600/nanidisulci.jpg" /></a></div>
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Il nano Sassu, sovrintendente alle miniere dei nani, si accorge che la sua millenaria terra sta cambiando, che la polvere di carbone estratta dalle miniere sta permeando tutto. Sassu vede questo mostro, l'Inquinamento, che sta uccidendo il suo mondo e, non riuscendo a convincere della cosa la sua gente, si incammina per trovare una possibile soluzione <i>(l'energia pulita!)</i> presso il cattivissimo Mago del Gennargentu. </div>
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<br /></div>
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E' una fiaba ambientata in un mondo vicino, che riconosciamo, ma rivestita dalle figure tipiche del fantasy: i nani minatori, gli elfi pastori, il mago nella sua torre, gli uomini superiori a tutte le altre creature. Lo leggi affascinato e senti che è un fantasy strano dove si beve cannonau e si mangia il porceddu, dove le torri sono nuraghe. Ma che importa? Alla fine è una bellissima fiaba che ha il sapore della Sardegna, tocca temi amaramente attuali e finisce con...</div>
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<br /></div>
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E no! Non vi dico come va a finire, naturalmente, ma vi do qualche riferimento utile per scoprirlo: l'autrice della storia è <b>Elisabetta Vernier</b> e, di lei, potete scoprire tutto (compreso cosa altro ha scritto) sul suo <b><a href="http://www.eliver.it/" target="_blank">blog</a></b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
La fiaba, <b>"I nani di Sulci"</b>, la trovate sul <i>Kindle Store</i> di <i>Amazon</i> (naturalmente in formato digitale, senza drm) e vi costa la bellezza di 0,89 euro quindi non fate i braccini corti e andate a recuperarla subito.</div>
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<br /></div>
<br />Unknownnoreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-8088597194798364012012-02-19T16:27:00.000+01:002012-02-22T16:12:00.937+01:00I cerimoniali di Florence<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEju2R3xPgkF6mPobimI9pY64KUivzRIsv6jgZMbWLEO3bREnhsPZvupEnTOZ5fNTwOXrBT6DF_rgWwYz_YumwHZbvctxWaNoxBddPK2eu10Kb5Xfk4Zw4PN78hbZU7JPjJ0Iryywrhu7BQ/s1600/ceremonials.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEju2R3xPgkF6mPobimI9pY64KUivzRIsv6jgZMbWLEO3bREnhsPZvupEnTOZ5fNTwOXrBT6DF_rgWwYz_YumwHZbvctxWaNoxBddPK2eu10Kb5Xfk4Zw4PN78hbZU7JPjJ0Iryywrhu7BQ/s1600/ceremonials.jpg" /></a></div>
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<i>The grass was so green against my new clothes,<br />And I did cartwheels in your honor, dancing on tiptoes<br />My own secret ceremonials before the service began,<br />In the graveyard, doing handstands.</i></div>
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<br /></div>
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Amazon me l'ha fatto sudare (persa la prima spedizione, arrivata la seconda a quasi due mesi dall'ordine) ma devo confessare che l'attesa non è stata vana perché questo <b>"Ceremonials"</b> (2011) di <b>Florence + The Machine</b> ora non riesco più a smettere di farlo girare. </div>
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<br /></div>
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E pensare che il primo album, <i>"Lungs"</i> (2009), aveva fatto quasi fatica a prendermi: forse perché troppo smaccatamente allegro e pop, forse perché ascoltato la prima volta, come può capitare, nel momento sbagliato. Ripreso in seguito più di una volta con sempre maggiore soddisfazione, mi sono infine convinto a prendere "al buio" anche il nuovo album (in realtà un primo assaggio è stata la visione del video di <i>"No Light, No Light"</i>).</div>
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<br /></div>
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<i>Florence Welch</i> non suona "alternativa" come possono esserlo <i>Feist</i> o <i>Joan "As Police Woman" Wasser</i> ma ha una voce che ti solleva, una teatralità quasi divertita ed è rossa (cosa non da poco, dal mio punto di vista).</div>
<div style="text-align: justify;">
Naturalmente, tanto per smentire quanto detto in un post precedente, ho preso la versione deluxe (un solo euro di differenza, dovevo lasciarla lì?) la quale, in aggiunta alle tracce dell'album, offre altri otto brani tra inediti, demo e versioni acustiche. </div>
<div style="text-align: justify;">
Alla fine si è trattata di una giusta compensazione alla delusione dell'ultimo dei <i>Coldplay</i>: se proprio pop deve essere, almeno che suoni prepotentemente piacevole e non come un ripiego senza sapore.</div>
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<br /></div>
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Questo il video di <i>"No Light, No Light"</i> che è anche stato fattore di polemiche: </div>
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<br /></div>
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<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/HGH-4jQZRcc?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
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<br /></div>
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Sembra che la minaccia dell'uomo nero e il "salvataggio" a opera dei bambini bianchi sia, secondo qualcuno, da leggere come una evidente manifestazione razzista. Troppo pigro per osare una mia interpretazione, mi è innanzitutto balzato agli occhi una possibile sceneggiatura alternativa nella quale sia una specie di vichingo ad operare il voodoo (ritualità tipica delle lande artiche e subartiche). E ho cominciato a ridere. Che altro potevo fare? <br />
<br />
Un'aggiuntina. Qua il pezzo eseguito dal vivo ai Brit Awards 2012:<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/0JcTwjY5DVs?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-87974250762429824162012-02-11T11:48:00.001+01:002012-02-11T13:28:20.588+01:00Una Gerrard retroattiva<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGjFYSIMqNhI-GXmc4RYeZZ4mnX8ruwNCezQUB9yGwsKilUvJCO_1p7C9yBaIWndTdtvs5TaqQjzuU76_LPMTYSYhpRnlEZ9vL6tDR5_w9erukmqIslgtGfaLhdci_299UGNv9V4ufI18/s1600/theinsider.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGjFYSIMqNhI-GXmc4RYeZZ4mnX8ruwNCezQUB9yGwsKilUvJCO_1p7C9yBaIWndTdtvs5TaqQjzuU76_LPMTYSYhpRnlEZ9vL6tDR5_w9erukmqIslgtGfaLhdci_299UGNv9V4ufI18/s1600/theinsider.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Ogni tanto ricapitano in mano cose "vecchie", diciamo di poco più di una decina di anni fa, e si ha la certezza di avere ritrovato qualcosa che meritava di essere riscoperto ma di cui non ci si ricorda assolutamente nulla (o quasi).</div>
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<br /></div>
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<b>Lisa Gerrard</b> è sempre tanto presa dalle proprie vocalizzazioni barocche che a volte si rivela di una pallosità colossale.<br />
La colonna sonora (essenzialmente sua e di <b>Pieter Bourke</b> con l'aggiunta di pezzi sparsi di <b>Jan Garbarek</b>, <b>Massive Attack</b>, <b>Graeme Revell</b> e <b>Gustavo Santaolla</b>) di <b>"The Insider"</b> (1999) di <b>Michael Mann</b> riesce ad essere giusto un po' depressiva (la tonalità di base è quella di un <i>dark ambient</i> abbastanza stemperato) ma il risultato finale si colloca decisamente tra il buono e l'ottimo.</div>
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<br /></div>
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Quindi la <i>Gerrard</i> va sempre tenuta d'occhio. Anche retroattivamente parlando.</div>
<br />
Ecco qualche estratto prelevato dal tubo giusto per dare idea di quanto detto sopra:<br />
<b>Lisa Gerrard & Pieter Bourke:</b> <i><b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=vkFfCQVjc3w" target="_blank">"Sacrifice"</a></b></i><br />
<b>Lisa Gerrard & Pieter Bourke: <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=NRTsqu9aRzY" target="_blank">"Liquid Moon"</a></i></b><br />
<b>Gustavo Santaolla:<i> <a href="http://www.youtube.com/watch?v=6OPrFoxMHU0" target="_blank">"Iguazu"</a></i></b><br />
<b>Jan Garbarek:<i> <a href="http://www.youtube.com/watch?v=Yx_L7IL8UmA" target="_blank">"Rites"</a> </i></b><br />
<b>Massive Attack: <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=vZiJCHx0DGk" target="_blank">"Safe From Harm (Perfecto Mix)"</a></i></b><br />
<b>Lisa Gerrard & Pieter Bourke: <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=l_GDJH7WyoM" target="_blank">"Meltdown"</a></i></b>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-69864698867078587202012-02-06T20:03:00.004+01:002012-02-08T09:43:32.244+01:00Carne e metallo su MondoNove<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdWEwZQATaOzycr0M6zgP1LuV79SjJVp3u6TeDhfwJkCBIcZ3ym5lofHlXSM6TqTzp7CuWwi9YQAujWTL3WZ0MS1tOKweYApHJVVEZ8-sne4b2nk1JiTVh9FmcIJSQVw-I1Qmf1veXcgU/s1600/mondonove.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdWEwZQATaOzycr0M6zgP1LuV79SjJVp3u6TeDhfwJkCBIcZ3ym5lofHlXSM6TqTzp7CuWwi9YQAujWTL3WZ0MS1tOKweYApHJVVEZ8-sne4b2nk1JiTVh9FmcIJSQVw-I1Qmf1veXcgU/s320/mondonove.jpg" width="230" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="commentBody" data-jsid="text">Avevo qualche diffidenza per il sottotitolo <i>"Un incubo steampunk"</i> di <b>"Cardanica"</b> di <b>Dario Tonani</b>, primo racconto della saga di <b>MondoNove</b>, perchè mal avevo digerito il primo romanzo <i>steampunk</i> che avevo letto (<i>"La macchina della realtà"</i> di </span><span class="st"><i>William Gibson e Bruce Sterling</i>).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="st"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="st">Aggiungo che ho da poco letto la <i>trilogia steampunk</i> di <i>Paul Di Filippo</i>, che ha avuto il pregio di ammorbidire un po' il mio punto di vista sul genere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="st">Bene. La saga di <i>MondoNove</i> <b>non</b> è <i>steampunk</i>, nel senso che non è </span><span class="commentBody" data-jsid="text">ambientata nell'universo vittoriano dove la tecnologia retrofuturibile è basata sul vapore: siamo in un altro mondo dove comunque è il vapore a muovere pachidermi meccanici (o, meglio, biomeccanici).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="commentBody" data-jsid="text">Dario </span> sostiene che il genere di questi suoi racconti è più ascrivibile al genere <i>steamfantasy</i> ma io fatico a trovare un lato fantasy e così acconsentiamo entrambi per definirli <i>steamhorror</i> . <i>"Tanto"</i>, aggiunge Dario, <i>"la tassa sulle etichette non c'è."</i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="commentBody" data-jsid="text"><b>"Cardanica"</b>, <b>"Robredo"</b>, <b>"Chatarra"</b> e <b>"Afritania"</b> sono quattro schegge di sabbia e
ruggine, olio e sangue, carne e metallo. Tratteggiano un mondo ammorbato e un'umanità
ridotta a essere semplicemente un ingranaggio della macchina: è pura claustrofobia se ci sei dentro e
malattia istantanea se stai fuori. Sono metallo e carne fusi: metallo che urla, carne che muore. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="commentBody" data-jsid="text"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="commentBody" data-jsid="text">E l'isola di <i>
Chatarra</i>, il rugginoso cimitero delle macchine, è ovunque ma il metallo ti prenderà in
ogno caso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="commentBody" data-jsid="text">L'immagine che vedete l'ho chiesta in prestito a Dario ed è opera di <i>Franco Brambilla</i>, copertinista di <i>Urania</i>. Questa ed altre immagini di <i>Brambilla</i> ispirate a <i>MondoNove</i> sono meglio assaporabili su questa pagina del sito di <i>Tonani</i>: <a href="http://www.dariotonani.it/novita/42/la-robredo-e-il-cardanic-in-3d/" target="_blank">L<b>a Robredo e il Cardanic in 3D</b></a>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="commentBody" data-jsid="text"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="commentBody" data-jsid="text">I quattro racconti sono editi da <b><a href="http://40k.it/" target="_blank">40k</a></b> e li trovate comodamente in formato digitale (senza DRM) su Amazon o BookRepublic.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="commentBody" data-jsid="text"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="commentBody" data-jsid="text">E Dario mi deve una birra. :D</span></div>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-63616579252216455002012-02-03T15:13:00.000+01:002012-02-03T19:05:08.196+01:00Sonorità per un futuro remoto<br />
<div style="text-align: justify;">
In occasione dell'uscita del commento musicale degli <b>Air</b> a <b>"Le Voyage dans la Lune"</b> (1902) di <i>Georges Méliès</i> (colorato a mano), volevo qui proporne un estratto:</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/klPHW0Oi6s0?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Se non piace il genere elettronico, è possibile godere di un commento diverso a opera di <b>Augustin Belliot </b>(<b>Ensamble La Chapelle Musique & Octuar de Saxophones Oct'opus</b>):</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/ku8Cs-ux4UQ?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Si tratta, in pratica, di operazioni simili a quella famosa di <b>Giorgio Moroder</b> per <b>"Metropolis"</b> (1927) di <i>Fritz Lang</i> e che ai tempi mi aveva lasciato piuttosto perplesso (ma forse per il genere di musica):</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/1tCdM02OVUg?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
<br />
Ma poi mi sono ricreduto su questo tipo di operazione ascoltando il commento dei <b>British Sea Power</b> a <b>"Man of Aran"</b> (1934) di <i>Robert J. Flaherty</i>:<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/B0RAdfrQwvo?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
<br />
E un giudizio positivo voglio estenderlo ai <b>Giardini di Mirò</b> per <b>"Il fuoco"</b> (1915) di <i>Giovanni Pastrone</i>:<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/jAUuWej0tok?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
<br />
Ah, mi è sovvenuto in ritardo che anche i <b>Faust</b> si sono cimentati in un commento sonoro: il film è <b>"Nosferatu"</b> (1922) di <i>F.W. Murnau</i>. Di questo non ho trovato alcun video ma su Soundcloud si trova l'intera "colonna sonora": <b><a href="http://soundcloud.com/das-boy/faust-faust-wakes-nosferatu-1997-think-progressive" target="_blank">Faust Wakes Nosferatu.</a></b><br />
<b><br /></b><br />
<div style="text-align: justify;">
Io, intanto, aspetto che Amazon mi spedisca il viaggio nella Luna degli <i>Air</i>...</div>
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-69193223396311561792012-01-29T16:50:00.002+01:002012-01-29T17:19:16.840+01:00Mylo Xyloto: A cold play<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-T2KHMx4c1ptgi_7Gu49nD8yleozLQx_JfqRLtEn1vgm-gQ3J8Z8OA9KhFABaqrEuRCvD5Se0J6m2EIZX4lc8Z6CtBNM0hphsbjBNTIoiSNxHxVZtnz3kuGakGf_4ZVk6mOiyc8IomZ8/s1600/myloxyloto.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-T2KHMx4c1ptgi_7Gu49nD8yleozLQx_JfqRLtEn1vgm-gQ3J8Z8OA9KhFABaqrEuRCvD5Se0J6m2EIZX4lc8Z6CtBNM0hphsbjBNTIoiSNxHxVZtnz3kuGakGf_4ZVk6mOiyc8IomZ8/s1600/myloxyloto.jpg" /></a></div><div style="text-align: justify;">Un vago sentore l'avevo, avendo visto il video della banalissima <i>"Every Teardrop Is A Waterfall"</i>, ma al primo ascolto <b>"Mylo Xyloto"</b> dei <b>Coldplay</b> è risultato altrettanto irritante di quanto lo fu il primo ascolto di <i>"In This Light and on This Evening"</i> (2009) degli <i>Editors.</i></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Ma se la deriva synth degli <i>Editors</i> la si può intendere come una scelta per uscire da una classificazione che li faceva apparire semplicemente come degli <i>Interpol</i> inglesi (e, quindi, una ricerca di identità), la deriva ultrapop dei già sufficientemente pop <i>Coldplay</i> sembra rappresentare più una mancanza di idee che non una svolta.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Intendiamoci, però, su questa mia stroncatura: l'album è molto catchy, perfino molto meno irritante dopo qualche ascolto, ma rimane pur sempre, a mio parere, un bella caduta dopo il precedente <i>"Viva la Vida"</i> del 2008. E, questa volta, non basta neppure il lavoro sempre ineccepibile di Eno a salvare un prodotto che pare sbattere contro un muro di autocompiacimento senza altri sbocchi che non le vendite (cosa che può fare piacere agli autori ma che a me interessa molto meno).</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">L'ultima inevitabile sparata è sulla scelta di inserire il duetto con <i>Rhianna</i> nella playlist. Anche in questo caso dobbiamo intenderci, però: probabilmente <i>Rhianna</i> avrebbe fatto un figurone se fosse comparsa in un pezzo di un album dei <i>Colplay</i> che non suonasse come un pezzo di un disco di <i>Rhianna</i> finito per sbaglio in un album dei <i>Coldplay</i>. Chiaro, no? E pure i <i>Coldplay</i> avrebbero fatto una figura migliore se quel pezzo non fosse stato qua (vedi <i>"Lukas"</i> su <i>"Come to Life"</i> di <i>Natalie Imbruglia</i>).</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Però la copertina è proprio bella. :)</div>Unknownnoreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-57324690495626537112012-01-18T19:32:00.003+01:002012-01-29T17:27:45.773+01:00BM = Barbara Morgenstern<div style="text-align: justify;">Ci sono gli innamoramenti istantanei. E poi i reinnamoramenti. No, non sto parlando, come al solito, di <i>Cristina Donà</i>, ma di <b>Barbara Morgenstern</b>.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Mi capitò di sentire il suo nome quando ascoltai qualche anno fa <i>"All the Birds Were Anarchists"</i> (2007) dei September Collective, gruppo composto da <i>Paul Wirkus</i>, <i>Stefan Schneider</i> oltre naturalmente a <i>Barbara Morgenstern</i>. </div><div style="text-align: justify;">Tedeschi. Elettronica. Sovvengono memorie dei tempi krauti ma l'orientamento, in questo caso, è più di stampo ambientale.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxGRHKTwi1JKEntOJjCGqNx2e8olWJ6dmFNkcTYADUVWYfelEDjwwC-DoiJOQsRHZkzixWgk_ITk1f68AENH8duaFmxrYAPECTWZ7_o0gwQ-pASrrxdJDJhd8PFMO2Fr8FPaFmUsE7dWo/s1600/bm.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxGRHKTwi1JKEntOJjCGqNx2e8olWJ6dmFNkcTYADUVWYfelEDjwwC-DoiJOQsRHZkzixWgk_ITk1f68AENH8duaFmxrYAPECTWZ7_o0gwQ-pASrrxdJDJhd8PFMO2Fr8FPaFmUsE7dWo/s1600/bm.jpg" /></a>Dall'ascolto di questi è poi partita l'esplorazione della Morgenstern: a partire dal suo ultimo (di quei tempi) album <i>"The Grass Is Always Greener"</i> (2006) a risalire via via fino al primo album, <i>"Vermona ET 6-1"</i> (1999) in cui rivelava una vena elettrotechnosperimentale molto libera.</div><div style="text-align: justify;">Un errore, questa lettura al contrario: perso nelle suggestioni elettroniche non avevo colto il percorso melodico che avveniva in senso inverso tanto che quando uscì <b>"bm"</b> nel 2008 rimasi abbastanza deluso.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Qualche giorno fa mi è ricapitato in mano quel cd e, alla prima occasione, l'ho infilato nel lettore in macchina.<br />
Ci si può innamorare al volo di un qualcosa che si era già ascoltato in precedenza e considerato con sufficienza?<br />
Pare di sì: si tratta di un album basato essenzialmente sul pianoforte, un tocco quasi classico, e l'elettronica è sparsa parsimoniosamente rispetto ai suoi precedenti album (qualche sano technopicco c'è, tranquilli).<br />
Il cantato rimanda suggestioni teatrali (forse per via del tedesco) ma la voce è morbida e precisa.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">E fu riamore.<br />
<br />
Qui il video di <i>"Come to Berlin"</i> tratto dall'album <i>"bm"</i>:<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/Qd8tMz8KM6E?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
<div style="text-align: justify;">Questo, invece, è il video, molto pop, di <i>"The Operator"</i>, tratto dall'album precedente e che mi fece perdere la testa per <i>Barbara</i>:</div><div style="text-align: center;"><br />
</div><div style="text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="266" src="http://www.youtube.com/embed/Qr5cn-O9AHc" width="320"></iframe></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><br />
</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-33159063586858371152012-01-13T22:09:00.001+01:002012-01-13T22:10:19.833+01:00Da Milano al Mekong, prossimamente<div class="separator" style="clear: both; text-align: right;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifj1x57X4Pj6vSjxLQisv-ct0otZxOrX9FSt5RZs4TsLA-odKjfsAlSSrC75nFKPAkJz2tKxuM9SKFfLHbQiSg-6_2H513vHB0WIFM07AlXxOM4zFYuPQQIPV8Pjj0FTEmnopg8q_KlRg/s1600/tonani-cola.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifj1x57X4Pj6vSjxLQisv-ct0otZxOrX9FSt5RZs4TsLA-odKjfsAlSSrC75nFKPAkJz2tKxuM9SKFfLHbQiSg-6_2H513vHB0WIFM07AlXxOM4zFYuPQQIPV8Pjj0FTEmnopg8q_KlRg/s1600/tonani-cola.jpg" /></a></div><div style="text-align: justify;">Niente musica stavolta (beh, magari una colonna sonora poi la infilerò) ma rapide impressioni su due antologie di racconti di fantascienza "vicina" da due autori italiani: <b>Dario Tonani</b> e <b>Alberto Cola</b> (in rigoroso ordine di lettura).<br />
<br />
Fantascienza "vicina" in senso temporale, intendo, dato che <i>Tonani</i> spazia tra Milano e diverse urbanità in disfacimento che possono avere connotazioni universali e <i>Cola</i> ci spara una serie di racconti di stretta ambientazione estremo-orientale in un futuro che va quasi sempre tra l'imminente e il "non poi troppo in là".</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Nell'antologia <b>"Infected Files"</b>, non lasciano molto spazio all'ottimismo le atmosfere post-cyberpunk e steampunk di <b>Dario Tonani</b> anche se qualche idea di convivenza tra l'umanità e il post/para/pseudo-umano lo si riesce a trovare nei racconti ambientati nella Milano dei <i>+toons</i>.<br />
Se i racconti milanesi mi sono sembrati più abbordabili, soprattutto perché ambientati nello stesso universo che avevo già conosciuto leggendo i suoi romanzi <i>"Infect@"</i> e <i>"Toxic@"</i>, sono i racconti <i>"Vangelo Freddo"</i>, <i>"Mani d'inverno"</i> e <i>"Semenza"</i> ad avermi più colpito per quel senso di umanità in ineluttabile disfacimento (sperando che quella di <i>Tonani</i> sia una scrittura, in qualche senso, scaramantica).</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Quando <i>Tonani</i> ha letto il mio commento su facebook mi ha rimarcato che preferisce lasciare l'ottimismo a Mary Poppins perché la sua <i>"tata ispiratrice è una tossica con la personalità dissociata e un ombrello rotto che cola pioggia sporca"</i>.</div><div style="text-align: justify;">Ma, secondo me, anche a partire dalla pioggia sporca si potrebbe trarre un nuovo equilibrio. Punti di vista, naturalmente.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Alla lettura dei racconti di <i>Tonani</i> assocerei <i>"Uni C"</i> , un pezzo di <i>Alva Noto</i> tratto da <i>Univrs </i>(2011) :<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/gh24zhRNnZI?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div></div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Se l'umanità di <i>Tonani</i> appare soccombere al mutamento, i racconti dell'antologia <b>"Mekong"</b> di <b>Alberto Cola</b> vanno ad eplorare il momento in cui l'uomo (o post-tale) arriva al punto di rottura e sceglie di superarlo e, in un certo senso, di ripartire dall'accettazione del mutamento e di rinascere in esso.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">L'ambientazione estremo-orientale è congeniale dal punto di vista narrativo e convincente (è evidente che <i>Cola</i> conosce bene e non improvvisa scenari) ma proprio per la forte impronta soggettiva le situazioni sono comunque trasponibili in contesti più vicini a noi, come si può notare nei suoi romanzi <i>"Goliath"</i> e <i>"Lazarus"</i> che hanno una collocazione meno fortemente geolocalizzata ma tengono fermo il punto dell'accettazione del mutamento (<i>"Lazarus"</i> addirittura parte da un punto di rottura, la "resurrezione" di Mishima, e il protagonista va ad esplorare la nuova esperienza fino a trarne le proprie conclusioni).</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Per i racconti di <i>Cola</i> sceglerei come accompagnamento <i>"No Return"</i> dei <i>God Is An Astronaut</i>, tratta dall'album omonimo (2007):<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/dgc9g7OB6Jc?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Insomma, fatevi un favore e leggetevi entrambe le antologie:</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"><b>Dario Tonani, <i>"Infected Files"</i></b> (DelosBooks, Fantascienza.com n. 16/Mosaix; 2011)</div><div style="text-align: justify;"><b>Alberto Cola, <i>"Mekong"</i></b> (DelosBooks, Fantascienza.com n. 17/Mosaix; 2011)<br />
<br />
Buona lettura. <br />
<br />
</div>Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-63655223868307170202012-01-05T19:15:00.005+01:002012-01-29T17:28:23.402+01:00Sunto scompensato del 2011<div style="text-align: justify;"><i>Sarò lungo.</i></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8d-kVNOFZESxjieY0WPy4zRd50hnMKV2pS4yOT6y-pGuS-tRXpswloXTeHO7ONPWq1p8JxrjPE18KtWCofHJ2dQyRHRmzPFUCx3PAnHPpMZyxO-OzAltC6TM_9zKky5A6GsYIw64tODg/s1600/rariscompensi02.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8d-kVNOFZESxjieY0WPy4zRd50hnMKV2pS4yOT6y-pGuS-tRXpswloXTeHO7ONPWq1p8JxrjPE18KtWCofHJ2dQyRHRmzPFUCx3PAnHPpMZyxO-OzAltC6TM_9zKky5A6GsYIw64tODg/s1600/rariscompensi02.jpg" /></a></div><div style="text-align: justify;">Non riuscirei mai a fare una classifica ordinata di quello che è uscito nel 2011 ma posso almeno tirare le somme che, però, non sono mai definitive dato che gli ascolti, a volte, non si incastrano con gli umori e questo può dare adito a una sottovalutazione (o anche a una sopravvalutazione) dell’oggetto in esame.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Devo innanzitutto rilevare che i miei ascolti più assidui si riferiscono a materiale degli anni precedenti: la retropsichedelia dei <i>Tame Impala</i> (<b>Innerspeaker</b>, 2010), la neopsichedelia delle <i>Warpaint</i> (<b>The Fool</b>, 2010) e il pop/rock alternativo dei <i>Metric</i> (<b>Fantasies</b>, 2009). Non è strano, essendo io di lenta digestione, quindi è possibile che quest’anno riscopra materiale dello scorso anno che mi prenda il trip dell’ascolto “in loop”.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><i>Ritorni</i></div><div style="text-align: justify;">Ci sono sempre aspettative nei ritorni dei personaggi per cui nutri già dell’affetto. E, spesso, le aspettative vengono deluse. E’ il caso dei <i>R.E.M.</i> che, prima di sciogliersi, pubblicano una “compilation di inediti” (<b>Collapse Into Now</b>) che è una specie di testamento delle sonorità. Potrei liquidarlo come carino ma questo aggettivo non rende giustizia a quello che sono stati i R.E.M. Peccato & Amen.</div><div style="text-align: justify;">Meglio si comportano i <i>TV On The Radio</i> che pubblicano un album (<b>Nine Types of Light</b>) che è assai smussato rispetto ai lavori precedenti ma che si lascia ascoltare comunque con piacere.</div><div style="text-align: justify;">Si mantengono all’altezza i <i>Mogwai</i> (<b>Hardcore Will Never Die, But You Will</b>) anche se il meglio lo danno nel lungo pezzo del bonus disc. Lo stesso vale per <i>Keren Ann</i> (<b>101</b>), per i <i>Sonic Youth</i> (<b>Simon Werner a disparu</b>), per <i>David Sylvian</i> (<b>Died in the Wool - Manafon Variations</b> – magari variasse anche un po’ di più), per <i>Bon Iver</i> (<b>Bon Iver</b>), </div><div style="text-align: justify;">Ancora meglio fanno i <i>Radiohead</i> (<b>The King Of Limbs</b>) che recuperano credibilità rispetto al noiosetto album precedente.</div><div style="text-align: justify;">Ottimi, invece, i ritorni di <i>Joan As Police Woman</i> (<b>The Deep Field</b>) e <i>Feist</i> (<b>Metals</b>): entrambe le ragazze non solo non deludono ma dimostrano di essere poliedriche come sempre. Ottima anche <i>Bjork</i> (<b>Biophilia</b>) dopo la delusione del precedente.</div><div style="text-align: justify;">Un cauto entusiasmo (mai esagerare) lo riservo al post-post-post-math-rock dei <i>Battles</i> (<b>Gloss Drops</b>), alla sempre più raffinata <i>Cristina Donà</i> (<b>Torno a casa a piedi</b>), ai sempre onirici <i>Sigur Ros</i> (<b>Inni</b>) e al folk-noise <i>Thurston Moore</i> (<b>Demolished Thoughts</b>).</div><div style="text-align: justify;">Una menzione speciale alla compilation post-dark assemblata dai <i>MGMT</i> (serie <b>LateNightTales</b>).</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><i>Scoperte</i></div><div style="text-align: justify;">Deluso dagli ascolti dalla troppo soul-piagnona <i>Adele</i> (<b>21</b>) e dal troppo dub-soul-piagnone <i>James Blake</i> (<b>James Blake</b>), ho trovato conforto nell’elettronica glitch di <i>Alva Noto</i> (<b>Univrs</b>), anche in compagnia di <i>Sakamoto</i> (<b>Summvs</b>) per l’immancabile commistione classicoelettronica e nell’elettronica indie dei <i>Braids</i> (<b>Native Speaker</b>).</div><div style="text-align: justify;">Il mio debole, comunque, si sa che sono le cantantesse e, in questo campo, ho trovato soddisfazione nell'elettrodub di <i>Emika</i> (<b>Emika</b>) –altro che James Blake!-, nel pop alternativo di <i>Lykke Li</i> (<b>Wounded Rhymes</b>), di <i>EMA</i> (<b>Past Life Martyred Saints</b>) e di <i>Thao & Mirah</i> (<b>Thao & Mirah</b>), nelle atmosfere oscure di <i>Zola Jesus</i> (<b>Conatus</b> - la miglior uscita dell'anno, secondo me) e <i>Mushy</i> (<b>Faded Heart</b>).</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><i>Italia</i></div><div style="text-align: justify;">Ho citato solo la Donà, ma trovo che <i>Valentina Lupi</i> (<b>Atto terzo</b>) possa arrivare alla sua altezza. Mi hanno colpito favorevolmente i <i>Verdena</i> (<b>WOW</b>), sono rimasti nelle mie grazie i <i>Subsonica</i> (<b>Eden</b>), continuo a reggere poco l’ascolto di <i>Caparezza</i> (<b>Il sogno eretico</b>) del quale, però, apprezzo i testi. Molto interessante la virata folk di <i>Patrizia Laquidara e Hotel Rif</i> (<b>Il canto dell'Anguana</b>). </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><i>Mancanze</i></div><div style="text-align: justify;">Molte, considerando anche che ognuno segue i propri percorsi per cui ci si perde sempre tanta roba. Di grosso non ho ancora ascoltato <i>Tom Waits</i> (<b>Bad As Me</b>) e non ho ancora avuto il coraggio di ascoltare <i>Peter Gabriel</i> (<b>New Blood</b>, studio e live) il cui precedente album mi aveva deluso parecchio. Ah! E sono in attesa che Amazon mi spedisca <b>Mylo Xyloto </b>dei <i>Coldplay</i> (un ascolto che temo un po') e di <b>Ceremonials</b> di <i>Florence + The Machine</i> (questo, invece, promette bene).</div><div style="text-align: justify;"><br />
<i>Finito.</i></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-54169719505138448882011-12-31T17:46:00.003+01:002012-01-13T12:36:43.815+01:00Quest'anno niente auguri<div style="text-align: justify;">... dato che li trovo particolarmente vuoti di significato in questo periodo.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgted1hA5FVJje4IB97PgSzfYYwm008nXU8a3-HJ6Hr4XqYeSj6jbegSEsQDHPX4nlBgBHv0mdp7PWeu0vRG-Lc7QHIFaULnQ_WTE3x3__VsTvr_QzwxzWj1UTsoc9tX-2kh7SD-2lX1E8/s1600/2012-film-fine-del-mondo-large.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgted1hA5FVJje4IB97PgSzfYYwm008nXU8a3-HJ6Hr4XqYeSj6jbegSEsQDHPX4nlBgBHv0mdp7PWeu0vRG-Lc7QHIFaULnQ_WTE3x3__VsTvr_QzwxzWj1UTsoc9tX-2kh7SD-2lX1E8/s320/2012-film-fine-del-mondo-large.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">Però un pensiero di fine d'anno lo voglio lasciare lo stesso: una compilation che si è praticamente creata da sola negli ultimi giorni e che voglio dedicare a <b>Patrizia</b> che ci ha ospitato e mettere a portata di orecchio di chiunque gradisca.</div><br />
<b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=9E5bveBSzGw" target="_blank">John Surman: "Portrait of a Romantic"</a></b><br />
<b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=EfK-WX2pa8c" target="_blank">The Clash: "London Calling"</a></b><br />
<b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=98T6D5lscbo" target="_blank">Sonic Youth: "Silver Rocket"</a> </b><br />
<b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=HoXCsGcIBeY" target="_blank">David Sylvian: "I Surrender"</a></b><br />
<b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=_Z5hXr0-kL4" target="_blank">Björk: "Human Behaviour"</a></b><br />
<b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=j_J3xkuFnWA" target="_blank">Simple Minds: "Citizen (Dance of Youth)"</a></b><br />
<b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=boTY_7VYoYU" target="_blank">David Bowie: "The Jean Genie"</a></b><br />
<b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=BWOurk_hfBI" target="_blank">Bob Marley & the Wailers: "Could You Be Loved"</a></b><br />
<b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=BkRef6RT9q0" target="_blank">Bob Dylan: "A Hard Rain's A-Gonna Fall"</a></b><br />
<b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=yVrNV_5LhNE" target="_blank">Bangles: "Walk Like an Egyptian"</a></b><br />
<b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=mCNBObnj5QI" target="_blank">Depeche Mode: "Everything Counts"</a></b><br />
<b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=rB_ggazsa-U" target="_blank">Oregon: "Twice Around the Sun"</a></b><br />
<b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=Mb3iPP-tHdA" target="_blank">Procol Harum: "A Whiter Shade of Pale"</a></b><br />
<br />
ciao<br />
<br />
/fUnknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-85834605119769683952011-11-30T01:41:00.004+01:002012-01-13T12:34:22.433+01:00Bob<div style="text-align: justify;">Io non credo in dio. Tuttavia credo che la natura e le condizioni genomiche abbiano creato persone che vanno al di là dell'umana comprensione. O meglio, che vanno al di là della nostra consapevolezza. Una di queste persone è sicuramente Bob. Bob è qualcuno da recuperare. E' qualcuno di cui ci siamo dimenticati o che ci dimentichiamo troppo spesso. Assorti come siamo dalla quotidiana routine. Allora, se mi voglio riconciliare con me stesso, ritorno da Bob. O meglio, ritorno alla sua essenza, alla sua bellezza. Ritorno alla sua voce, a quello che scriveva e all'idea che ci lasciava. Ritorno alla purezza del gesto. Alla semplicità del tocco. Ecco. Questo è Bob. E questo è quello che voglio che esista per sempre. E che ognuno di noi possa vibrare trasportato dall sua personalità e dalla sua essenza.</div><div><br />
</div><div><iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="http://www.youtube.com/embed/x2kByeg9yQc" width="480"></iframe></div><div><br />
</div><div>E poi...</div><div><br />
</div><div><iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="http://www.youtube.com/embed/XAj-yISMpfk" width="480"></iframe></div><div><br />
</div><div>E non dimentichiamoci di questo... uno dei miei pezzi preferit in assoluto. Ancora mi fa urlare in macchina mentre guido. Libertà fittizia o senso di appartenenza? Per me è appartenenza totale...</div><div><br />
</div><div><iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="http://www.youtube.com/embed/hk3mAX5xdxo" width="480"></iframe></div><div><br />
</div><div>Anche se questa è la versione più bella che esista...</div><div><br />
</div><div><iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="http://www.youtube.com/embed/Edy8dNu66P4" width="480"></iframe></div><div><br />
</div><div>Il resto... a quattr'occhi davanti ad una birra!!</div><div><br />
</div><div><br />
</div><div><br />
</div><div><br />
</div>Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-50435382688545888692011-11-20T12:19:00.001+01:002012-01-13T12:05:15.380+01:00In dub(bio)<div style="text-align: justify;">Se avete sentito e poco apprezzato lo scarnificato minimalismo soul retrovocoderizzato di <b>James Blake</b>...</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/isIABK-0ohQ?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">... ma amate le atmosfere dub noir con forte derivazione portished-bristoliana, questa <b>Emika</b> potrebbe piacervi:</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/AxXS6WbO1HY?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
<div style="text-align: justify;"> Io preferisco lei. ;)</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-89785623357597677902011-10-31T11:37:00.001+01:002012-01-13T12:33:58.462+01:00Monumenti e modelli base<div style="text-align: justify;">Smontiamo subito la definizione di musica commerciale.</div><div style="text-align: justify;">La musica, quella che trovate disponibile alla vendita qualsiasi sia il supporto o il formato, è musica commerciale. La musica non commerciale è quella autoprodotta e distribuita liberamente nel 99% dei casi per farsi conoscere e poter trasformare lo stesso prodotto in musica commerciale.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><i>When I was younger so much younger than today</i> c'era questa distinzione fasulla tra musica commerciale cattiva (ad esempio la <i>disco</i>) e musica buona "da ascoltare" (ad esempio il <i>prog</i>), distinzione che oggi pare comunque essere fortunatamente svanita e, per questo, penso si debba ringraziare la <i>new-wave</i> per avere raccolto nella sua vaga definizione praticamente di tutto.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Quello che non è sparito, purtroppo, è il vizio di commercializzare qualsiasi scaracchio musicale, fenomeno che ha le sue radici nel passaggio di formato da vinile a ottico.</div><div style="text-align: justify;">Ricordate le varie siglette <i>AAD, ADD, DDD</i> per indicare registrazione, processo e prodotto analogico/digitale? Quanti album, usciti originariamente in vinile furono riproposti con un nuovo remix per cercare una migliore qualità? In qualche caso addirittura si aggiunsero strumenti e voci ottenendo quasi un prodotto nuovo (ad esempio <b>"Tales of Mystery and Imagination - Edgar Allan Poe"</b> degli <i>Alan Parsons Project</i> a cui si aggiunsero nuovi inserti di chitarra di <i>Ian Bainson</i> e la voce narrante di <i>Orson Welles</i>) provocando scompensi mentali a quanti poveri pirla avevano nella loro memoria il suono originale.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Poi venne di peggio: i greatest hits con le tracce inedite, i greatest hits con le tracce postume (solitamente scarti che, forse, erano stati scartati per qualche motivo ben preciso), le riedizioni con le bonus track, le riedizioni con le bonus track e il bonus disc remixato e, infine, si arriva al delirio delle edizioni attuali.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">L'ultimo album di <i>Bjork</i>, <b>"Biophilia"</b>, è un caso particolare in quanto nasce come progetto multimediale per iPhone, un grappolo di app su cui l'ascoltatore può intervenire per manipolare la musica. Idea molto interessante pur se limitata a quanti hanno un iPhone. E gli altri?</div><div style="text-align: justify;">Gli altri, come me, si prendono il cd (sì, io ancora compro i cd fisici) e qua viene il bello. Il cd lo trovi, secondo il mercato a cui ti rivolgi, come "modello base" (10 tracce) o con la bonus track o con quattro bonus track e un secondo cd live e probabilmente altre versioni ancora.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Inciso: l'ultimo di Bjork mi ha riconciliato con lei dopo le esperienze di <b>"Medulla"</b>, <b>"Drawing Restraint 9"</b> e <b>"Volta"</b> e nonostante abbia preso il "modello base".</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJI_LbpiAcBqNrmr8va5Xl3KN5r0BQryk-28uSq_mO0StT18nLmK4cHzUz-wFwT-uUI31ZCmHkkkA01xx6FifYPtFTKk4JzHO4__Jz2vSTykMPy2ZTYxj0LmGSIHFHaXg7w5MCb1RHuLk/s1600/TDSOTM-IBS.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJI_LbpiAcBqNrmr8va5Xl3KN5r0BQryk-28uSq_mO0StT18nLmK4cHzUz-wFwT-uUI31ZCmHkkkA01xx6FifYPtFTKk4JzHO4__Jz2vSTykMPy2ZTYxj0LmGSIHFHaXg7w5MCb1RHuLk/s320/TDSOTM-IBS.jpg" width="233" /></a></div><div style="text-align: justify;"> Per quanto riguarda il versante delle riedizioni, ora tocca alle discografie integrali: ai remix e alle bonus track si aggiungono completi repackaging con gadgets vari. Monumenti, più che prodotti musicali, che hanno il pregio di vendere ma, forse, il difetto di allontanare il consumatore dal momento più intimo dell'ascolto, quello che avviene ad occhi chiusi e mente aperta, quello che non necessita di alcun effetto speciale, bonus track, remix, gadget e repackaging.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Temo di essere all'antica ma, per me, di "The Dark Side Of The Moon" ce n'è solo uno e suona come suonava il vinile consumato che comprai nel lontano 1973. Ogni tentativo di renderlo migliore non funziona neanche impacchettandolo in un prisma (non ci hanno ancora pensato?).</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Conclusioni? Nessuna, si tratta solo di considerazioni personali e, personalmente, penso che d'ora in poi mi limiterò ad acquistare solo i "modelli base" degli album scartando le versioni puramente "commerciali" del prodotto per non perdere il contatto con il contenuto, la musica.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div>Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-80942393141514607452011-10-28T19:03:00.001+02:002012-01-13T12:32:34.533+01:00Buona visione<div style="text-align: justify;">E' delle ultime ore la notizia che la <b>SIAE</b> sia andata a batter cassa presso i siti web che si occupano (anche) di cinema per riscuotere quanto ritiene che a lei spetti per la pubblicazione dei trailer dei film e booktrailer in quanto conterrebbero una colonna sonora protetta da diritto di autore.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Per maggiori dettagli invito a leggere il seguente articolo di <b>Silvio Sosio</b> su <b>fantascienza.com</b>: <b><a href="http://www.fantascienza.com/magazine/notizie/15745/rimossi-i-video-fine-dei-trailer-sul-web/">"Rimossi i video, fine dei trailer sul web?"</a></b></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">A fronte di richieste di spiegazioni, una risposta viene fornita da <b>Stefania Ercolani</b>, direttore dell'Ufficio Multimedialità della SIAE nel seguente articolo di <b>Punto Informatico</b>: <b><a href="http://punto-informatico.it/3319948/PI/Interviste/trailer-risposte-della-siae.aspx">"Trailer, le risposte della SIAE"</a></b>.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Interessante leggere la risposta alla domanda <i>"Oltre ai trailer a quali contenuti si estende?"</i>.</div><div style="text-align: justify;">Riporto pari pari: <i>"<b>La licenza <em>Video on Demand</em> riguarda tutti i contenuti video che contengono musica.</b> Per i trailer, come soprattutto per i film interi, naturalmente il sito deve essere autorizzato dai produttori cinematografici o audiovisivi singolarmente considerati e quindi ottenere la licenza della SIAE che copre l'intero repertorio musicale. Per i film e la fiction deve essere inoltre corrisposto l'equo compenso dovuto agli autori dell'opera audiovisiva, regista, sceneggiatore, autore del soggetto e nel caso di film stranieri all'autore dell'adattamento".</i></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Il primo periodo mi pare esplicativo: tutto ciò che contiene musica (e che supera una manciata di secondi) può essere oggetto di richiesta (retroattiva) di quattrini da parte di SIAE. Quindi, a maggior ragione, anche i video musicali o i video amatoriali in cui, ad esempio, si canta tutti insieme <i>"La canzone del sole"</i> (e spero che il solo citarne il titolo non ci comporti un esborso).</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Non è ancora chiaro se questa imposizione vada ad affliggere unicamente le testate registrate o qualsiasi sito -anche amatoriale e privo di inserzioni pubblicitarie- o, eccoci a noi, qualsiasi blog.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">E' notizia dell'ultima ora che <b>YouTube</b> garantisca che il materiale che mette a disposizione, anche embedded in un sito terzo, abbia già soddisfatto gli impegni con SIAE e sia pubblicabile senza nulla dovere. Versione di cui si attende una conferma dalla controparte.</div><div style="text-align: justify;">E se il materiale sta su un qualsiasi altro sito?</div><br />
<div style="text-align: justify;">Nell'attesa che si faccia chiarezza in questa tipica vicenda di latrocinio tutto italiano, vi proponiamo un esempio di video che riteniamo di poter pubblicare senza che nulla ci sia richiesto.</div><br />
Buona visione.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/14WBOP5h-JY?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>Rari scompensihttp://www.blogger.com/profile/13982000326017442644noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-67639295480267570462011-10-23T21:40:00.004+02:002012-01-13T12:31:22.469+01:00Wallflower<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="http://www.youtube.com/embed/ZdxmSayxfPY" width="480"></iframe><br />
<b><br />
</b><br />
<div style="text-align: justify;"><b>"Wallflower"</b> è sempre stata una delle mie canzoni preferite di <b>Peter Gabriel</b>. Sia perl'intensità del testo che per la splendida costruzione della frase armonica. All'interno di <i>PG IV</i> sembrava non c'entrare nulla. Il resto del disco era basato sulle percussioni esull'uso di un'elettronica primordiale ma incisiva. Poi come ultimo pezzo arrivava <i>"Wallflower"</i>.. Lirico, acustico. Sembrava rimandare ad un Gabriel futuro che abbiamo, in effetti, risentito in Up. </div><div style="text-align: justify;">Oggi ho ascoltato per la prima volta <b>"New Blood"</b> e devo dire che sono rimasto stranito. Al primo ascolto sembra quasi non avesse senso rifare le canzoni arrangiandole con orchestra. Pezzi come <i>"Intruder"</i> - <i>"The rithm of the heat"</i> ecc ecc, pare non riescano a stare in piedi. Insomma, il solito esperimento di chi non ha idee e si rifugia nelle proprie cover riarrangiandole... lo abbiamo visto fare milioni di volte. </div><div style="text-align: justify;">Poi è arrivata <i>"Wallfllower"</i>.</div><div><br />
</div><div><iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="http://www.youtube.com/embed/wOHBjpjDsio" width="480"></iframe></div><div><br />
</div><div style="text-align: justify;">In questo video solo piano e voce... Ne esiste un'altro anche con orchestra ma sisente male e non si coglie l'emozione.</div><div style="text-align: justify;">Dicevo che poi è arrivata <i>"Wallflower"</i> e, così come <i>PG IV</i>, è cambiato l'ascolto. Ho riascoltato il disco 5 o 6 volte. Di seguito. E ho la presunzione di aver capito cosa intende il nostro per <i>"New Blood"</i>. Non sono autocover. Non sono rifacimenti. E' il tentativo di estrapolare l'anima della propria musica arrivando all'essenza. Come? La scelta orchestrale è, a mio avviso, un po' ruffiana. Sappiamo tutti come il suono di violini, viole, contrabbassi, corni ecc possano creare emozione e pathos. Quindi, secondo me, Pg ha reinterpretato vocalmente e, probabilmente, riscoperto la propria musica. Quello che aveva creato. Si spiega così anche il motivo della scelta dei brani: <i>"San Jacinto", "Downside up", "Intruder", "Digging in the dirt", "Don't give up"</i> (minimalissima).</div><div style="text-align: justify;">A voi i commenti, se volete. Di sicuro in questi giorni lo riascolterò fino ad arrivare ad una sintesi migliore. Per ora lascio aperta la discussione.</div><div><br />
</div>Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-29875936841108107322011-10-09T20:05:00.002+02:002012-01-13T12:30:58.406+01:00There are places I remember...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/suuU3mliNo8?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
<br />
<i>There are places I'll remember all my life though some have changed.<br />
Some forever not for better some have gone and some remain.</i><br />
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Cortenova in Valsassina: ci ho fatto ogni estate dagli zero ai ventiquattro anni ed è uno dei luoghi che tengo nelle memorie della mia infanzia e adolescenza. </div><div style="text-align: justify;">Già da almeno un paio d'anni io e Luca (lo scompensato Bretella, per intenderci) progettavamo di tornarci per un tour della memoria. Io mancavo da dieci anni, Luca almeno da quindici e io e lui insieme forse da vent'anni. </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Per arrivarci, entrambi, senza nemmeno accordarci, abbiamo fatto la strada del <i>laghetto delle trote</i> di Cortabbio. Ci siamo accostati da una strada che usciva diretta dai ricordi ed arriva in piazza a Prato S.Pietro, passando dall'inevitabile strettoia tra i muri in pietra delle vecchie case.</div><div style="text-align: justify;">Proseguendo verso la piazza centrale di Cortenova si passa davanti al cimitero e si trova una nuova (almeno per me) rotonda. Ancora un poco e si è in piazza, dove soggiornavano d'estate gli altri zii. E' ancora tutto lì: la chiesa, il comune, l'oratorio, l'albergo Gnocchi (dove poi abbiamo pranzato) e anche il monumento a Stoppani. Tutto come ricordavamo.</div><div style="text-align: justify;">Ma, nel frattempo, qualcosa era successo: dall'altra parte della valle, proprio di fronte, due frane hanno cambiato il paesaggio. Ne eravamo al corrente ma vederlo di persona fa tutto un altro effetto. </div><div style="text-align: justify;">Uno stop dove stava Luca, un altro dove stavo io, un rapido giro del paese e un altro stop per un bianchino dal Tabaccaio (dove abbiamo trovato ancora i due coniugi che, a nostra memoria, l'hanno sempre gestito) ci hanno mostrato che tutto stava ancora lì, quasi immutato, a parte la fontana con la testa di leone spostata su un piccolo nuovo spiazzo sulla curva che scende verso la strada per Parlasco. </div><div style="text-align: justify;">Ci stavamo godendo questo effetto-ritorno che ci aspettavamo ma del quale non eravamo sicuri che avremmo potuto beneficiare.</div><br />
<br />
<i>All these places have their moments with lovers and friends I still can recall.<br />
Some are dead and some are living, in my life I've loved them all.</i><br />
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">A Cortenova ci abita Marika, un'amica d'infanzia, e per "amica d'infanzia" intendo che la conosco da quando io avevo un anno e lei zero (vabbè, diciamo fin dal momento in cui da esseri minuscoli abbiamo cominciato a interagire col mondo esterno).</div><div style="text-align: justify;">Ci sentiamo ogni tanto (lei dice solo per darmi brutte notizie, tipo quella della frana) e finché sono andato lassù anche solo per delle toccate e fughe veloci, siamo sempre riusciti almeno a bere un caffé e fumare una sigaretta insieme.</div><div style="text-align: justify;">Questa volta le sono piombato in casa con moglie, figlio e cugino (i primi due non li vedeva da 10 anni, l'ultimo da almeno 100) e, dopo pranzo, ci ha accompagnato per il giro "ragionato" del paese.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Abbiamo incrociato il sentiero della Quarantina, una sorgente, quello che portava nei boschi e che ora è tagliato dalla "tangenziale" dove si affacciano un sacco di nuove case e siamo ridiscesi in paese dal vicoletto che porta alla Colonia e alla "funtana di Vacc", tappa immancabile per una sorsata d'acqua (ai tempi era il brindisi della buonanotte quando si scioglieva la compagnia). </div><div style="text-align: justify;">Siamo poi risaliti lungo la tangenziale fino al cimitero, altra tappa obbligatoria perché stanno lì alcuni amici d'infanzia tra cui i due fratelli di Marika e Giovanni, indimenticato compagno estivo che riuscì a "scappare" dal paese per andare a fare il ricercatore in America (l'America era sempre stata la sua meta fin da quando ascoltava la <i>Nitty Gritty Dirt Band</i>).</div><div style="text-align: justify;">Usciti da lì e ripreso fiato dalle memorie pesanti, ci siamo avviati alla Roccolina, la colonia estiva dove facevano la festa degli alpini e dove, quando non c'era la festa e muniti di mangianastri, andavamo a ballare di notte. Poi ci siamo inerpicati sul prato della colonia dove andavamo a vedere le stelle cadenti e siamo arrivati fino al sentiero che porta nella valle dei Mulini (dove andavamo a cercare i fossili).</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Tornati in paese, con la macchina ci siamo spostati dall'altra parte della valle dove sorge la spettrale villa De Vecchi, edificio liberty in rovina, miracolosamente risparmiato dalle due frane che sono scese ai lati. Ora ha un'atmosfera tipo casa degli Usher (si vocifera di fantasmi e sette esoteriche) e non abbiamo resistito alla tentazione di entrarci dentro (non c'è però praticamente nulla da vedere). </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Infine ultimo caffè e ultime chiacchiere prima di salutare Marika e tornare verso casa ma abbiamo deciso che non faremo passare ancora così tanto tempo prima di ritornare là perché abbiamo ancora qualche vecchio posto da rivedere: il castagneto, la pineta, Tartavallino e Tartavalle e tanti altri posti intorno (Muggio, Pian delle Betulle, Cainallo). </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div>Unknownnoreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-69833253211563642782011-09-20T19:32:00.002+02:002012-01-13T12:30:28.072+01:00Wish You Were Here<div style="text-align: justify;">No, mi spiace, non si tratta di <b>quella</b>. </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><i>Avril Lavigne</i> ha pubblicato quest'anno il suo ultimo album <b>"Goodbye Lullaby"</b>, un album decisamente lavignesco che si è rivelato piuttosto piacevole per viaggiare da Cagliari a Villasimius e/o viceversa e per girellare alla ricerca di spiagge sarde.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Tra i pezzi dell'album, <i>sorpresa!</i>, ecco quello che si intitola come il post:</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/VT1-sitWRtY?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
<div style="text-align: justify;">Mi raffiguro il vostro disappunto per questa cosa che vi sto propinando <i>(Damn! Damn! Damn!)</i> però, se siete riusciti a sopravvivere al lacrimevole video (ma lei è carina e, secondo me, ha pure una voce decente), vi meritate questo come ricompensa:</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/Ih4bm-91Wq4?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">Arrivato in fondo alla pregevole cover, sento comunque che nemmeno <i>Radiohead & Sparklehorse</i> sono riusciti a placare la vostra irresistibile sete di versione originale:</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/-QCCz4mtd0E?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
<div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Ok, lo ammetto, pure io mi sono ritrovato a risentirmi questo almeno un paio di volte mentre stavo scrivendo questo post scompensato. ;)</div>Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-29151240658994376672011-07-01T21:09:00.001+02:002012-01-13T12:29:35.407+01:00Io non voglio essere cancellato<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiL_KMVhfRvJvkJMkanXKspRyMu_xeS5US37o4tEOtH7EMu4IIalQQOry1jNmjU4ak61rGaFiGGThw5T6zt3bnQlr1o7ulpSUokeBv4XDG87QVEGYa6Yyl0bWO7tNzYN-Cr5uoh3Zrai6Fn/s1600/nottedellarete.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiL_KMVhfRvJvkJMkanXKspRyMu_xeS5US37o4tEOtH7EMu4IIalQQOry1jNmjU4ak61rGaFiGGThw5T6zt3bnQlr1o7ulpSUokeBv4XDG87QVEGYa6Yyl0bWO7tNzYN-Cr5uoh3Zrai6Fn/s1600/nottedellarete.jpg" /></a></div><br />
<div style="text-align: justify;">Il 6 luglio l'AgCom voterà una delibera con cui si arrogherà il potere di oscurare siti internet stranieri e di rimuovere contenuti da quelli italiani, in modo arbitrario e senza il vaglio del giudice.</div><div style="text-align: justify;"><br />
Siccome, con ogni evidenza, si tratta di una misura degna dei peggiori regimi, sarebbe il caso di rimboccarsi le maniche per evitare che venga approvata.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><i>Cosa puoi fare</i><br />
<ul style="text-align: justify;"><li>se sei un blogger scrivi un post, usando il logo che vedi qua sopra e riportando tutti i link, e diffondilo più che puoi tra quelli che conosci;</li>
<li>vai alla pagina di <b><a href="http://www.agoradigitale.org/nocensura">Agorà Digitale</a></b> in cui sono raccolti tutti i link, le iniziative e le proposte dei cittadini;</li>
<li>firma e diffondi la <b><a href="http://www.avaaz.org/it/it_internet_bavaglio">petizione sul sito di Avaaz</a></b>;</li>
<li>partecipa e invita tutti i tuoi amici a <b><a href="http://www.facebook.com/event.php?eid=186527864733678">"La notte della rete"</a></b>: il 5 luglio, 4 ore no-stop in cui si alterneranno cittadini e associazioni in difesa del web, politici, giornalisti, cantanti, esperti. </li>
</ul><div style="text-align: justify;">E' ora di darsi da fare altrimenti tra poco rischiamo di essere cancellati.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Si ringrazia <b><a href="http://metilparaben.blogspot.com/">Metilparaben</a></b> per essere stato preso a modello per questo post. :)</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div>Rari scompensihttp://www.blogger.com/profile/13982000326017442644noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-145266929963516422011-05-19T21:49:00.001+02:002012-01-13T12:28:46.841+01:00I Dik Dik e Bowie persi nello spazio<div style="text-align: justify;">A tredici anni non avevo ancora acquisito, musicalmente parlando, le mie idiosincrasie adolescenziali: insomma non ero ancora un accanito di rock inglese e ascoltavo quello che passavano le radio.</div><div style="text-align: justify;">La fissa della fantascienza, però, era già cominciata e per quel motivo un brano mi piacque in modo particolare: mi riferisco a <b>"Help me"</b> dei <b><i>Dik Dik</i></b>.</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/ct3BvmUJ2cE?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
<div style="text-align: justify;">Ora, i Dik Dik erano più che altro noti per <b>"L'isola di Wight"</b> e <b>"Senza luce",</b> tanto per fare due titoli a caso, rivisitazioni italiane di due pezzi stranieri (<b>"Wight is Wight"</b> di <i>Michel Delpech</i> il primo brano e <b>"A Whiter Shade of Pale"</b> dei <i>Procol Harum</i> il secondo).</div><div style="text-align: justify;">In pratica erano dei coverizzatori ma il brano "spaziale" era originale, scritto appositamente per loro da <i>Shel Shapiro e Andrea Lo Vecchio</i>.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">I Dik Dik vennero bruscamente ridimensionati quando poi cominciai a conoscere il rock britannico e quasi mi incazzai quando ascoltai la prima volta <b>"Space Oddity"</b> di <i><b>David Bowie</b></i>, qua nel filmato del '69 tratto dal film <i>"Love You Till Tuesday"</i>.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://2.gvt0.com/vi/D67kmFzSh_o/0.jpg" height="266" width="320"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/D67kmFzSh_o&fs=1&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><embed width="320" height="266" src="http://www.youtube.com/v/D67kmFzSh_o&fs=1&source=uds" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Di fatto i Dik Dik avevano fatto praticamente una cover "implicita", tanto per non smentirsi.</div><div style="text-align: justify;">Ora, non per farmi riprendere la mano dalle mie idiosincrasie giovanili, però mi pare che la differenza qualitativa tra i due brani sia indiscutibile e, inoltre, mentre il brano italiano indugia tipicamente sul sentimento (<i>"Non hai mai conosciuto tuo padre, era un uomo importante, tesoro. E' quell'uomo vestito d'argento, è la voce che senti ogni tanto"</i>), il brano di Bowie punta dritto al <i>sense of wonder</i> proprio della vecchia fantascienza (<i>"Here am I floating round my tin can, far above the Moon. Planet Earth is blue and there's nothing I can do"</i>).</div><div style="text-align: justify;">Bowie batte Dik Dik uno a zero.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Il mese scorso ho avuto occasione di assistere a un concerto dei Dik Dik a Desio: naturalmente hanno riproposto tutto il loro repertorio classico e noi, vecchi rimbecilliti, lì a canticchiare tutto quanto insieme a loro.</div><div style="text-align: justify;">Non hanno però fatto "Help me" e, devo confessarlo, questa cosa mi ha fatto rimanere un po' male perché, nella mia testa scompensata, pensare ai Dik Dik significa soprattutto pensare a quel pezzo.</div><div style="text-align: justify;">Peccato. </div><div style="text-align: justify;">E mi sa che, col crescere dell'età, sto pure diventando sentimentale.</div><div style="text-align: justify;">Preoccupante?</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div>Unknownnoreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-3010564345439854692011-04-13T22:13:00.002+02:002012-01-13T12:28:21.693+01:00Alan Parsons, Allan Poe e Zio Tibia<div style="text-align: justify;">1976. Un amico tira fuori un vinile: mummia grigia in un riquadro in bianco e nero su sfondo bianco. In alto la scritta <b>"The Alan Parsons Project"</b>, in basso <b>"Tales of Mistery and Imagination - Edgar Allan Poe"</b> (nell'immagine una versione un po' ingiallita dal tempo).</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyrIcqhKw5E-5JX2vjyTS5cys_UUsTZHGR92eveK6GtEaIp5weh1V7JBV9EmA4grZ3-W8jVUNxzldnXksn2QLJxeNvm-UgTMtEgbcP3PpwbsugZNdPrsIA-7nJRTba0VHB9jtAkpN3dic/s1600/app-tales.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyrIcqhKw5E-5JX2vjyTS5cys_UUsTZHGR92eveK6GtEaIp5weh1V7JBV9EmA4grZ3-W8jVUNxzldnXksn2QLJxeNvm-UgTMtEgbcP3PpwbsugZNdPrsIA-7nJRTba0VHB9jtAkpN3dic/s1600/app-tales.jpg" /></a></div><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">Per un quindicenne appassionato di letteratura fantastica e <i>Pink Floyd</i> l'abbinata è micidiale: <i>"Quell'Alan Parsons?"</i> (e quanti altri ne conoscevo di nome Alan Parsons?). <i>"Proprio lui. E l'album sta a metà tra Pink Floyd e Beatles".</i> E lo ascoltammo tutto d'un fiato in religioso silenzio.</div><div style="text-align: justify;">Nel modo di intendere di allora "Beatles" stava ad indicare in modo generico la forma canzone ma i Pink Floyd si sentivano proprio. Beh, per forza, era QUELL'Alan Parsons, quello della colazione psichedelica, il "quinto Flyod"!.</div><div style="text-align: justify;">In realtà quell'album è molto di più: un concept album fatto di rock, orchestra e segnali elettronici. Un vero e proprio album progressive, quindi, che usciva giusto nel momento in cui il prog stava decisamente declinando e dietro l'angolo stavano per arrivare il punk e la new wave.</div><br />
<div style="text-align: justify;">L'ho riascoltato in questi giorni e l'album continua a mantenere la sua presa su di me, perfino nell'edizione riveduta e corretta del 1987 con le letture dei passi di Poe da parte di <i>Orson Wells</i> e gli assoli elettrici aggiunti da <i>Ian Bairnson</i> (ma, confesso, che la versione originale mi è rimasta dentro).</div><br />
<div style="text-align: justify;">Ci ho ritrovato, quasi freschi come al primo ascolto, gli arrangiamenti orchestrali di Andrew Powell, i testi di Eric Woolfson che rendono degnamente i racconti di Poe (quasi quanto la versione a fumetti di <i>Zio Tibia</i> che mi aveva terrorizzato qualche anno prima e che, anni dopo, ho riletto mettendo come sottofondo musicale proprio quest'album), la maestria di Alan Parsons a rendere omogeneo il tutto e la voce di <i>John Miles</i>, quello di <i>"Music"</i> (<span class="testo"><i>Music was my first love and it will be my last: music of the future and music of the past"</i>, praticamente un manifesto per noi giovani nel 1976 - e forse ancora ora-).</span></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span class="testo">Preso dalla voglia di pubblicare un paio di pezzi su facebook, vado a scoprire su YouTube il <b><a href="http://www.youtube.com/user/vzqk50">canale di vzqk50</a></b></span><span class="testo"> dove <i>David</i> ha creato dei video per ogni pezzo dell'album.</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="testo">E merita davvero tanto gustarseli tutti </span><span class="testo"><i>(grazie, David!) </i></span><span class="testo">che ho pensato di proporveli nell'ordine corretto:</span></div><span class="testo"><br />
</span><br />
<span class="testo"><b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=U273DAnuYak">A Dream Within A Dream</a> </b></span><br />
<span class="testo"><b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=fSQz_LQ6Kak">The Raven</a></b></span><br />
<span class="testo"><b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=kiWB_MAuT0w">The Tell-Tale Heart</a></b></span><br />
<b><span class="testo"><a href="http://www.youtube.com/watch?v=ff0wqQe963A">The Cask Of Amontillado</a></span></b><br />
<span class="testo"><b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=zkC0pFf0G4g">(The System Of) Doctor Tarr And Professor Fether</a></b></span><br />
<b><span class="testo"><a href="http://www.youtube.com/watch?v=h4RIIoZuBhU">The Fall of the House of Usher [1]</a></span></b><br />
<span class="testo"><b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=65tVSUhYxgs">The Fall of the House of Usher [2]</a></b></span><br />
<span class="testo"><b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=dhZlfC4LVRY">To One In Paradise</a> </b></span><br />
<span class="testo"> </span><br />
<span class="testo"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><br />
<span class="testo">Ah! Il Project di Parsons/Powell/Woolfson è poi proseguito per altri 9 album (fino al 1987), mantenendo quasi sempre la forma concept propria del prog ma diretto di fatto verso un rock/pop molto curato e molto piacevole, tra alti e bassi come capita a tutti, ma mai più a questo livello. </span></div>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-61001801527868860552011-03-28T20:52:00.002+02:002012-01-13T12:27:40.137+01:00Betty Vittori, la fiamma segreta e la vita di confine<div style="text-align: justify;">25 marzo 2011: gitarella scompensata (due su tre, il terzo a casa a dare dei "bastardi" ai due gitanti) alla volta di <i>Botticino Sera</i>, vicino a Brescia, per un paio di motivi.</div><div style="text-align: justify;">Il primo era che al <i>Tadini</i>, una chiesetta sconsacrata adattata a teatro, si sarebbe esibita <b>Betty Vittori</b> con due terzi di <i>Secret Flame</i> (<i>Vladimiro Leoni</i> e <i>Simone Boffa</i>; del terzo, il bassista <i>Giulio Corini</i> , ho sentito la mancanza ma ne accennerò dopo).</div><div style="text-align: justify;">Il secondo era di riuscire ad incontrare dal vivo l'amica Cristina.</div><br />
<div style="text-align: justify;">Per chi non conoscesse Betty Vittori (come non la conosceva il sottoscritto non avendo molta affinità con la musica nostrana) consiglierei di dare un'occhiata alla <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Betty_Vittori">wiki</a></b> e alla sua <b><a href="http://www.bettyvittori.com/">pagina personale</a></b> e meravigliarsi del fatto che non la si conosca, considerata la qualità delle collaborazioni.</div><b> </b><b> </b><br />
<div style="text-align: justify;">Tornando alla gita, riusciamo ad arrivare in loco un'abbondante oretta prima: giusto il tempo di incontrarsi con Cristina, smangiucchiare al volo quattro panini in tre in mezzo alla strada (facendosi anche dire <i>"Buon appetito!"</i> da una gentile signora in transito), bere un bianchino con Cristina (io), bere un bianchino con Roberto (sempre io, tanto alla guida c'era lui), scattarsi un paio di foto davanti all'insegna <i>"Osteria da Silvio"</i>, fumare un paio di sigarette e poi un altro paio.</div><br />
<div style="text-align: justify;">Finalmente arriva l'ora del concerto: prendiamo posizione in terza fila e ci mettiamo ad ascoltare (con Cristina che teme una crisi di rigetto da parte del sottoscritto e l'altro che quella sera versava in uno stato tendente leggermente al catatonico). </div><br />
<div style="text-align: justify;">La formazione, come già detto, è a tre: due chitarre e una voce. Probabilmente l'acustica non ha reso abbastanza giustizia alla base musicale (o forse, alle mie orecchie, mancava un sano basso) fatto sta che quella che risalta alla fine è proprio la voce della Vettori.</div><br />
Un esempio:<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/0NPWN7Xdwio?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
<div style="text-align: justify;">C'è però da dire che l'esempio non rende giustizia: la <i>Volpina rossa</i>, nonostante sia raffreddata, si fa sentire e rende molto di più. Coinvolge. Quasi avrebbe potuto cantare senza accompagnamento tanto era al centro di tutto.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Alla fine l'amica Cristina si tranquillizza, avendo visto che non ho dato evidenti segni di sofferenza (l'altro scompensato continuava ad essere catatonico ma ho sparso la voce che sia così da anni e che a turno gli amici lo portano a prendere una boccata d'aria e di musica).</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Alla gentilissima Cristina scrocco anche un paio di cd: quello dei <i>"Sogni in corso"</i> (in cui ha cantato lei, anche se tenta di minimizzare la sua parte) e quello della Vittori.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Aspetto, come sempre, il momento giusto per ascoltare la Volpina in studio: è un jazz-pop raffinato di gran classe, sicuramente non nuovo alle orecchie ma arrangiato, suonato e, naturalmente, cantato ottimamente. La voce della Vittori è molto misurata rispetto all'esibizione dal vivo, ma conqusta e i anche musicisti dimostrano tutto il loro valore (a dispetto della resa dal vivo -ma continuo a pensare ad un difetto di acustica del luogo-).</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Ho letto un paio di critiche relative alla scelta di cantare in inglese e al genere di musica definita "filodiffusione di qualità". Non mi spaccio per critico musicale in quanto non lo sono per preparazione e non voglio neppure sembrarlo "per finta": sono solo un ascoltatore emozionale e penso che la Vittori abbia particolarmente tenuto a rappresentare dei pezzi che le sono congeniali, dei pezzi che sente dentro (e dal vivo questo slancio si nota particolarmente) con un taglio musicale tanto poco italiano che cantarci in italiano "stonerebbe".</div><div style="text-align: justify;"></div><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggKNFpkZdzRkzp4WMjxgVAAHyJwHR2wxATlxQs5oIgbBHK3Mf2VGFmXELl4-XfBO0s_c6nU_7GSBUUVQSiWIEjfX3Kz68ZRtv3IDQP1Ih7f67Zs7NgVQe1UV_QHKeHKmPtGGKqL0kjp0A/s1600/bettyvittori.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggKNFpkZdzRkzp4WMjxgVAAHyJwHR2wxATlxQs5oIgbBHK3Mf2VGFmXELl4-XfBO0s_c6nU_7GSBUUVQSiWIEjfX3Kz68ZRtv3IDQP1Ih7f67Zs7NgVQe1UV_QHKeHKmPtGGKqL0kjp0A/s1600/bettyvittori.jpg" /></a></div><br />
<div style="text-align: justify;">Insomma, se siete incuriositi, l'album si intitola <b>"Border Life"</b> ed è a nome di <b>Betty Vittori & The Secret Flame</b>. Ho, alla fine, un solo rammarico: un paio di pezzi in più ci sarebbero stati.</div><br />
Ah! E, se vi capita, andate a sentirla dal vivo... ;)Unknownnoreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-62203097785768994852011-03-14T21:24:00.003+01:002012-01-13T12:27:08.209+01:00Canzoni d'amore<div style="text-align: justify;">Oggi mi sentivo <i>tra il melenso e il malsano</i> quindi, considerato che qualcuno (la Paloma!) ci ha rinfacciato di essere troppo seri nei nostri argomenti, coglierei l'occasione di parlare di <b>canzoni d'amore</b>.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Naturalmente ne parlerò a modo mio cioè non ne parlerò direttamente ma attraverso un percorso musicale.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Partiamo dal melenso, dalla new age, dalle dita di una pianista di genere, <b>Suzanne Ciani</b>, che percorre sulla tastiera la velocità dell'amore (<b>"The Velocity of Love"</b>, 1984) vista da dietro il parabrezza di un'auto in una giornata di pioggia:</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/oJh7HXGHPEQ?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">Tutto bene? State ancora sognando? Allora è il momento di usare le tinte fosche lynchiane e lasciare che un po' di inquietudine aleggi a contrasto del canto sognante di <b>Julee Cruise</b> in <b>"Falling"</b> (1988), pezzo meglio noto per essere stato presente nella colonna sonora di <i>"Twin Peaks"</i>:</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/YPv2axAdt1c?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">Qualche piccolo brivido si fa strada? Forse è arrivato il momento di vivere una storia d'amore intensa, tanto intensa quanto malsana e tanto malsana quanto può esserlo quel diavolaccio di <b>Nick Cave</b> che "seduce" quella rosa selvatica di <b>Kyle Minogue</b> (<b>"Where the Wild Roses Grow"</b>, 1995):</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/PMqkNUU5yRY?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">A volte mi sento un po' così, tra il melenso e il malsano, e non capisco, proprio non capisco perché tu stia scappando via (<b>Pink Floyd: "Don't Leave Me Now / Another Brick in the Wall pt.3"</b>, 1979):</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/1WIR3ZsVRWk?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
<br />
<i>All in all it was all just bricks in the wall... </i><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">Per chiudere una citazione che -forse- non c'entra un cazzo con tutto il resto del discorso ma, scusatemi, mi sono lasciato prendere dai Pink Floyd (come succede sempre) e, mentre guardavo il video, ero in piedi a cantare l'ultima parte insieme a Waters.</div><i><br />
</i><br />
<i><br />
</i>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-39857841228754270682011-02-28T20:02:00.003+01:002012-01-13T12:25:56.355+01:00La Donà è sempre "nuova"<div class="MsoNormal"><i>La Donà è sempre “nuova”.</i></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Chi la conosce dagli inizi sa che lei è la donna del rock indipendente, alternativo e d’avanguardia, prima con <b>“Tregua”</b> (1997) e poi con <b>“Nido”</b> (1999) e l’EP <b>“Goccia”</b> (2000). Quasi non sembra un prodotto italiano tanto suona diverso da quanto si sente di solito. Sicuramente anche le frequentazioni di personaggi come <i>Wyatt</i>, <i>Harper</i> e <i>Byrne</i> contribuiscono a questa immagine da “avanguardia internazionale”.</div><div></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">La amo.</div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal"><i>Un passo avanti e uno di lato.</i></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b>“Dove sei tu”</b> (2003) la vede meno diamante grezzo e più matura, meno estrema e più abbordabile e l’edizione inglese dell’album (intotitolata semplicemente <b>“Cristina Donà”</b>, 2004) la rende ancora più internazionale, come pure le sue frequentazioni (<i>Davey Ray Moor</i>, <i>Eric Wood</i>, <i>Ani di Franco</i>) contribuiscono all’idea di avere finalmente qualcosa di “esportabile” e al passo con i tempi là fuori.</div><div></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">La amo.</div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal"><i>Un passo avanti e due di lato</i>.</div><div class="MsoNormal">Nel 2007 esce <b>“La quinta stagione”</b>, album pubblicato da un editore mainstream. L’album stesso è mainstream. Lo ascolto qualche volta ma non mi entra.</div><div class="MsoNormal">La amavo.</div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal"><i>Un salto in alto.</i></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Nel 2008 mi sforna un album acustico, <b>“Piccola faccia”</b>. Un po’ deluso dal precedente, rimando gli ascolti per un po’ finché una sera me lo ascolto in tutta tranquillità. E ancora. E ancora.</div><div></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">L’album rimane costantemente a portata di mano e mi convince a riascoltare il precedente.</div><div style="text-align: justify;"></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">La amo!</div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal"><i>Un passo avanti e uno di lato.</i></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Nel 2010 il singolo <b>“Miracoli”</b> preannuncia l’uscita di <b>“Torno a casa a piedi”</b> (gennaio 2011). Lo ascolto e gli arrangiamenti orchestrali mi lasciano perplesso. E’ ancora più mainstream del precedente album ma sospendo il giudizio.</div><div></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">A gennaio è alla Feltrinelli a Milano a presentare l’album. Naturalmente ci vado e mi godo qualche pezzo in acustico. </div><div style="text-align: justify;"></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Stavolta ho fregato Cristina: mi sono sentito le versioni acustiche e, dopo averlo lasciato sedimentare una settimana di fianco al pc, mi sono ascoltato due volte l’album.</div><div style="text-align: justify;"></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">E poi ancora. E ancora.</div><div style="text-align: justify;"></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">La amo.</div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDOT143eT6q4KlwAxlyFuguXbvZiwxYbpe3K-waRB-OyaEoXeXcGDkWUfRxx65nsicjWiMdJUSanhiXBuWmR2_TYcZ2g74K0cvU0fe8zwGllSsD1TjBFvGvuOOt6xNfFz1a3s17do2ytM/s1600/tornoacasaapiedi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDOT143eT6q4KlwAxlyFuguXbvZiwxYbpe3K-waRB-OyaEoXeXcGDkWUfRxx65nsicjWiMdJUSanhiXBuWmR2_TYcZ2g74K0cvU0fe8zwGllSsD1TjBFvGvuOOt6xNfFz1a3s17do2ytM/s1600/tornoacasaapiedi.jpg" /></a></div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal">Ah, non ho parlato della musica e dei testi. </div><div class="MsoNormal">Mi riesce difficile (sono di parte, evidentemente): è meglio che ve lo ascoltiate direttamente. ;)</div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal">Il famoso primo singolo: <b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=DpLatqSMxh4">"Miracoli"</a></b></div><br />
... e un pezzo in acustico:<a href="http://www.youtube.com/watch?v=xDdmjL9jdBo"> <b>"Un esercito di alberi"</b></a><br />
<br />
<div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal">La Donà è sempre “nuova”.</div><div class="MsoNormal">La amo.</div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal"><br />
</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-35983644280127168392011-02-22T09:28:00.005+01:002012-01-13T12:25:36.442+01:00Cantoma<div style="text-align: justify;">Proposta della settimana.</div><div style="text-align: justify;">Sicuramente "quancuno" non gradirà questa intrusione lounge in questa galleria psichedelica, ma come ben sapete mi piace andare un poì fuori tema e fare la parte della voce fuori dal coro (in realtà non posso competere con la vasta conoscenza di Fabio e Bretella.... e così mi arrangio come posso...)</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Vi propongo i <b>CANTOMA</b>.</div><div style="text-align: justify;">Genere lounge downtempo con vaghe venature latine.</div><div style="text-align: justify;">Uniscono acustico ed elettronico in loop di "crescendo" dalle tonalità minori.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Li trovo molto adatti per momenti rilassanti ed eventualmente come sottofondo per piacevoli h-h.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Di seguito un paio di brani. Approfondimenti disponibili su Wikipedia, LastFM.</div><div style="text-align: justify;">Sito internet: <a href="http://www.myspace.com/cantoma">http://www.myspace.com/cantoma</a></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Buon ascolto.</div><br />
<iframe frameborder="0" height="390" src="http://www.youtube.com/embed/FsJjgLaWU0s" title="YouTube video player" width="480"></iframe><br />
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<iframe frameborder="0" height="390" src="http://www.youtube.com/embed/Rm-aq3rrDe4" title="YouTube video player" width="480"></iframe>buccaneer woodearshttp://www.blogger.com/profile/05451687210796945662noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6422656072252561535.post-59289786401945750622011-02-20T18:21:00.004+01:002012-01-13T12:25:19.766+01:00Smeraldo o delirio psichedelico?<div style="text-align: justify;">Sicuramente il cugi li conosce, ma non è detto... In ogni caso riporto la recensione di <i>Stefano Pifferi</i> che mi è tanto piaciuta. Per quanto mi riguarda <b>"Does it look like I'm here"</b> degli <b>Emeralds</b> è un'album di notevole fattura. Forse più adatto per viaggi interiori che per ascolto tra mura domestiche. Da analizzare assolutamente con impianto adeguato e, per i più "audaci", con la comagnia di santaMariaverginebenedetta :) Aspetto vostri commenti.<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"><i>"Il problema con gli Emeralds è sempre lo stesso: come prenderli. Come una appendice stramba del nuovo noise americano o come un malato esempio di rielaborazione di ipotetiche trasversali kosmische/new age? Quale che sia la risposta a questo lecito dubbio di posizionamento e/o prospettiva, resta la certezza che le definizioni potrebbero andare bene entrambe così come nessuna delle due. Gli Emeralds sono una band coi controcoglioni e lo dimostrano ad ogni uscita, ufficiale o meno che sia.</i></span></span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"><i>Nello specifico, <b>Does It Look Like I’m Here?</b> rappresenta per forza di cose un passo avanti per il trio. L’etichetta, innanzitutto, è la prestigiosa Editions Mego, segno che Mark McGuire, John Elliott e Steve Hauschildt (chitarre e chincaglieria analogica varia) sono ormai ufficialmente emersi dalla melma post-noise dell’underground americano. La musica poi viene di conseguenza: appare più screziata, meno incline agli stordimenti noise dei primi passi, sempre dilatabile verso lande kosmische sinthetiche e tappetini di suoni new age, seppur corposi e sfatti, con una certa predilezione per quest’ultima deriva. A stupire però è il procedere eccentrico dei tre di Cleveland. Eccentrico nella macrostruttura dell’album tanto quanto nelle microstrutture di ogni singolo pezzo, capaci, cioè, di partire da un centro e svilupparsi centrifugamente verso ogni reale direzione possibile.</i></span></span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"><i>Se ne parlerà a lungo e a lungo si discuterà sull’effettivo valore di questo album, così come della svolta “educata” degli Emeralds. I giudizi saranno discordi ma non ci si potrà esimere da una grossa verità: nel revival dell'analogico, questo è uno dei gruppi più importanti di questo scorcio di terzo millennio."</i> </span></span></div><div><div style="font-family: inherit;"><br />
</div><div style="font-family: inherit;">Qualcosa dal tubo, giusto per dare un'idea.</div><div><br />
</div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 19px;"></span><iframe frameborder="0" height="390" src="http://www.youtube.com/embed/fboo7YiQXvM" title="YouTube video player" width="640"></iframe></div></div>Anonymousnoreply@blogger.com2